Nel corso dell’ultimo decennio il minimalismo ha assunto un ruolo preponderante nel design contemporaneo, abbracciato da grandi brand per la sua pulizia, semplicità e immediatezza. Il recente rebranding di PayPal, realizzato da Pentagram (uno dei più rinomati studi di design al mondo), è un esempio emblematico di questa tendenza, che però solleva una domanda cruciale: il minimalismo sta rendendo il design troppo omologato, appiattendo l’identità dei marchi?
La risposta a questa domanda non è semplice. Da un lato, il minimalismo possiede una serie di punti di forza che ne giustificano l’adozione su larga scala; dall’altro, la sua applicazione indiscriminata rischia di limitare l’originalità e la personalità dei brand, portando a un’estetica uniforme che poco differenzia un’azienda dall’altra.
I Punti di Forza del Minimalismo nel Design
Una delle tappe chiave per la diffusione del minimalismo nel design è sicuramente dovuta ad Apple e iPhone: nel 2013 viene infatti presentato iOS7, il nuovo sistema operativo degli iPhone che abbandona il tanto apprezzato “skeumorfismo” per una interfaccia molto più minimal e pulita, progettata dal team di Jony Ive. E, come spesso accade, grandi brand come Apple influenzano inevitabilmente il resto dell’industria.
Da un punto di vista più generale, il design minimalista predilige forme piatte e stilizzate, dando ampio spazio alla tipografia. Si basa inoltre sul principio della riduzione degli elementi superflui, con l’obiettivo di valorizzare i contenuti essenziali. Questa filosofia porta con sé diversi vantaggi:
- Chiarezza ed Essenzialità: ridurre all’essenziale permette di eliminare distrazioni visive, migliorando la fruibilità e la comprensione immediata del contenuto. Nel caso di PayPal, il nuovo design si concentra su tipografie più semplici e meno effetti visivi, consentendo agli utenti di focalizzarsi direttamente sulle funzionalità del servizio, senza essere distratti da decorazioni non necessarie.
- Facilità di Navigazione: un’interfaccia più pulita favorisce la navigabilità e riduce la curva di apprendimento degli utenti. Le linee pulite e l’uso strategico degli spazi bianchi non solo aumentano la leggibilità, ma migliorano anche l’interazione, rendendo i siti web e le app più intuitivi.
- Velocità di Caricamento: un design minimale è spesso più leggero, il che significa che le pagine web si caricano più velocemente. Questo è un vantaggio non da poco, soprattutto in un’epoca in cui i tempi di attenzione degli utenti sono sempre più ridotti.
Il Principio di Familiarità nello UX/UI Design
Un design minimalista, oltre ai punti di forza appena menzionati, si adatta perfettamente a uno dei principi chiave di UX/UI Design: la familiarità (leggi anche questo nostro articolo se ti interessa conoscere meglio i principi di design).
Il concetto di “familiarità” si riferisce alla necessità di mantenere certi elementi ricorrenti e riconoscibili, in modo che l’utente non debba riadattarsi ogni volta che utilizza un’interfaccia nuova. Il rebranding di PayPal, con la sua estetica più essenziale, ha cercato di mantenere intatta l’identità del marchio, preservando gli elementi chiave, come la palette di colori blu. Tuttavia, in molti hanno notato come questa operazione, pur rispettando i canoni tipici del minimalismo, sembri quasi una variazione su temi già ampiamente sfruttati da altri grandi brand del settore fintech e non solo.
Quando tutto diventa troppo “pulito”, si corre il rischio di confondere i marchi tra loro. L’eccesso di minimalismo può sacrificare la personalità e l’originalità a favore di un’estetica standardizzata, dove l’uniformità prevale sulla differenziazione.
Voci fuori dal Coro (o forse no): Il Caso del Neo-Brutalism
Una delle correnti estetiche che cerca di opporsi all’appiattimento visivo imposto dal minimalismo è il neo-brutalismo, un movimento che ha guadagnato terreno negli ultimi anni, soprattutto nel mondo del web design. Il neo-brutalismo si distingue per un ritorno a forme grezze, tipografie forti, colori contrastanti e un utilizzo spregiudicato degli spazi e degli elementi visivi.
Il neo-brutalismo, come suggerisce il nome, si ispira al brutalismo architettonico, caratterizzato da strutture imponenti e materiali non rifiniti. Tradotto nel mondo del design digitale, ciò si manifesta in interfacce che sembrano sfidare le convenzioni, spesso volutamente “difficili” e non lineari. Tuttavia, nonostante questa apparente rottura con il minimalismo, esistono ancora numerosi punti di contatto tra i due stili: entrambi prediligono un approccio diretto, senza fronzoli, e si concentrano su funzionalità e contenuti piuttosto che su decorazioni elaborate.
Il neo-brutalismo cerca di emergere in un panorama saturo di design minimalisti, spesso indistinguibili tra loro. Tuttavia, non rappresenta una rottura totale con il minimalismo, ma piuttosto una sua declinazione più audace. La scelta di un’estetica “brutale” punta a differenziarsi, ma allo stesso tempo rispetta una certa pulizia di fondo, che rende il neo-brutalismo comunque utilizzabile su piattaforme digitali, senza risultare eccessivamente caotico (se ben progettato, ovviamente).
Il tentativo di sovvertire le regole del minimalismo, pur mantenendo alcuni dei suoi principi fondamentali, dimostra quanto sia difficile oggi uscire da questa corrente dominante senza rinunciare ai benefici che essa offre. Il neo-brutalismo è quindi una “voce fuori dal coro”, ma non una rivoluzione completa.
L’Adattabilità del Design System: tra Digitale e Analogico
Un altro aspetto cruciale che giustifica la crescente adozione del minimalismo è la necessità di adattare i design system a una moltitudine di dispositivi e contesti, sia digitali che analogici.
Oggi, un brand deve essere coerente non solo su piattaforme digitali come siti web, app e social media, ma anche su supporti fisici, come packaging, materiali pubblicitari o merchandising. Il minimalismo facilita questo processo, poiché un design pulito è più facilmente adattabile e scalabile su vari formati. Pensiamo ad esempio alla necessità di rendere un logo leggibile sia su un grande schermo che su un piccolo dispositivo mobile: un design minimalista si presta meglio a questo tipo di flessibilità.
Tuttavia, la semplificazione eccessiva può portare a una perdita di carattere. Nel caso di PayPal, il nuovo logo e l’interfaccia si adattano perfettamente a un contesto digitale mobile-first, ma perdono in parte quella riconoscibilità e quel calore che i vecchi marchi avevano su supporti più tradizionali. La sfida, dunque, è trovare un equilibrio tra adattabilità e personalità, evitando che il design diventi un mero esercizio di semplificazione fine a sé stessa.
Il Ruolo dei Contenuti Social nel Branding Moderno
Infine, l’importanza crescente dei contenuti social come strumento per costruire l’identità di un brand ha cambiato le regole del gioco. Oggi, i marchi non possono più affidarsi esclusivamente al design statico del loro logo o del loro sito web; devono invece creare contenuti dinamici e coinvolgenti che siano coerenti con la loro immagine visiva ma anche in grado di evolversi nel tempo.
In questo contesto, il minimalismo offre una tela bianca ideale per contenuti più creativi, che possono emergere attraverso video, animazioni e altri formati interattivi. Tuttavia, c’è un rovescio della medaglia: se il design di base è troppo neutro o omologato, i contenuti social potrebbero finire per essere l’unico vero asset creativo del brand, rischiando di generare incoerenza visiva tra il marchio e la sua comunicazione.
Nel caso di PayPal, il nuovo design ha sicuramente il vantaggio di essere versatile e funzionale per i social media, ma è anche vero che, senza i contenuti dinamici, potrebbe apparire troppo generico e privo di personalità.
È possibile (o necessario) andare oltre il Minimalismo?
L’eccessivo utilizzo del minimalismo nel design rischia di portare a un appiattimento dell’identità visiva dei brand, rendendo difficile la differenziazione in un mercato sempre più affollato. Il recente rebranding di PayPal, ben eseguito e di assoluto pregio, ne è comunque un esempio: pur rispettando i principi del minimalismo, il nuovo design sembra perdere un po’ di quella riconoscibilità che un marchio globale dovrebbe avere.
Ora che il minimalismo nel design sembra essere la scelta preferenziale per la maggior parte dei brand, è possibile superare questo trend che ci portiamo dietro da così tanti anni? La risposta è, come al solito, tutt’altro che semplice. Probabilmente, il minimalismo resterà una strada sicura per molti studi di design e agenzie creative, a patto di riuscire a progettare Brand Identity di qualità.
Infatti, non bisogna incappare in un possibile errore di valutazione: il design minimalista può apparire semplice nella sua progettazione ma solamente perché viene studiato e realizzato da professionisti del settore. La semplicità è resa tale grazie alle competenze e all’esperienza. E, se hai un’azienda o sei un libero professionista che ha bisogno di curare la propria comunicazione, rivolgerti a una Digital Company sarà sempre la soluzione più affidabile.