Commerciare online generi alimentari è certo difficile, ma remunerativo.
Ha senso per chi produce o vende generi alimentari aprire un proprio eCommerce? La risposta più breve è “dipende”. Dipende dalla logistica, dall’offerta, dal marketing. Con una buona organizzazione però anche le realtà più piccole possono ottenere grandi risultati. Vediamo come.
Sempre più persone comprano alimentari online
Pensiamo che pane e verdure vengono normalmente acquistate al mercato, al negozio, al massimo al supermercato, insieme ai prodotti a lunga conservazione. Per quanto alcune grandi realtà si stiano organizzando con le consegne a casa, è difficile per noi oggi immaginare un futuro in cui gli acquisti di quello che mangiamo e beviamo avverranno tramite internet. Eppure alcuni elementi ci segnalano che le nostre abitudini stanno cambiando.
Se un tempo si ordinava a casa giusto la pizza, oggi diverse app di food delivery stanno abituando le nuove generazioni a ordinare di tutto, dall’hamburger gourmet alla cena della trattoria fino addirittura alla spesa fatta al negozietto. Seppure quindi è vero che i generi alimentari siano una delle merci meno acquistate su internet, stando ai dati di questa ricerca della Casaleggio Associati, sono anche il segmento degli eCommerce che registra le crescite maggiori. Complice il Covid infatti, i numeri segnano come il volume di affari sia più che raddoppiato in soli tre anni e -si prevede- continuerà a espandersi.
Il peso delle grandi multinazionali frena loro, non la qualità
Consegne, resi, distributori, eventuali catene del freddo, chi decide di vendere cibo online deve considerare numerosi aspetti logistici. E ancora: la promozione, la commercializzazione, la programmazione e il caricamento delle schede prodotto nello stesso eCommerce. Per vendere su internet servono esperti e professionisti, un’agenzia di comunicazione come partner. Del resto alcuni di quelli elencati sono gli stessi problemi che riscontrano le grandi multinazionali. Per questo in realtà aprire un eCommerce di generi alimentari è solo il primo passo, serve poi fare in modo che esso funzioni e diventi quindi profittevole.
Perché ciò avvenga -risulterà banale- ma il modo migliore è differenziarsi. Si pensi per esempio ad Amazon. Il colosso del web con sede a Seattle ha cominciato (in alcuni stati e in via sperimentale) a vendere anche “il fresco”, lì dove riesce a consegnarlo in poche ore. Negli stessi USA però la società fondata da Jeff Bezos risulta meno efficace ad affrontare questo mercato di Walmart, la grande catena di supermercati.
Probabilmente perché quei clienti si aspettano di ricevere gli stessi alimenti che hanno imparato a conoscere di persona. Anche in Italia Amazon – pure per ciò che ha una lunga conservazione, come i vini- forse sconta il pregiudizio di clienti che preferiscono acquistare prodotti particolari in luoghi particolari. Ugualmente la declamata “eccellenza italiana” trova spazio e margini nei piccoli eCommerce in grado di trasmettere una propria e definita identità, difficilmente altrove.
Non è tardi per cominciare a vendere generi alimentari sul web
Secondo un recente sondaggio di McKinsey & Company, i consumatori stanno diventando sempre più interessati a sostenere le aziende locali e a comprare prodotti sostenibili. Questa tendenza potrebbe favorire i piccoli rivenditori alimentari rispetto ai giganti globali. Considerando i tassi di crescita e che nel 2023 questo mercato in Italia dovrebbe fatturare ancora meno di 4 miliardi di euro, siamo di fronte a una grande opportunità per le imprese che vorranno coglierla.
Le prospettive di crescita annuale del mercato domestico sono infatti a doppia cifra e la stessa grande distribuzione organizzata ha implementato applicazioni online dedicate a quei clienti che preferiscono una soluzione più rapida e comoda. Senza considerare che l’export del cibo italiano vale addirittura 52 miliardi di euro. Anche su quest’ultimo piano ci sarebbero praterie sterminate di potenziali clienti che guardano al made in italy soprattutto per il food and beverage.
Per riassumere, siamo solo all’inizio di una nuova corsa all’oro, tutt’altro che semplice.
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