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L’arrivo del T9 su iPhone e il marketing della nostalgia

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Altro che “distruggere e dimenticare”: il T9 su iPhone è il ritorno a un passato vicino e già glorioso

Dopo quasi diciotto anni anche l’iPhone ha finalmente adottato una funzionalità presente da tempo su Android: il T9. Questa tecnologia, introdotta ben prima che il primo smartphone fosse concepito, fa il suo debutto sul nuovo iOS 18, portando una ventata di nostalgia per alcuni e un’utile novità per altri. Il T9, abbreviazione di “Text on 9 [Keys]”, è un software inventato da Tegic Communication e utilizzato principalmente su dispositivi mobili con tastierino numerico 3×4. Questo sistema di composizione guidata facilita la digitazione di stringhe alfanumeriche. Sebbene il T9 sia il più noto software di predictive text (testo predittivo), esistono altri sistemi simili sviluppati da diverse aziende, come l'”iTAP” di Motorola e il “LetterWise” di Eatoni. Certo l’introduzione del T9 su iPhone segna un cambio di marcia per Apple, dopo le recenti (ed enormi) polemiche per il video pubblicitario “Crush” (ne avevamo parlato qui). Si punta sulla nostalgia, un sentimento potente e una leva di marketing sempre attuale.

 

Il T9 esiste dal 1999

Il T9, nella sua versione 7.3 disponibile dal settembre 2005, viene utilizzato principalmente per la composizione di SMS, ma può essere impiegato anche per note, nomi in rubrica e altri tipi di testi. Il suo funzionamento si basa su un dizionario integrato che associa determinate sequenze di pressione dei tasti numerici a possibili parole, proponendo quelle statisticamente più usate. Tuttavia è sempre necessario rileggere il testo suggerito poiché il software potrebbe selezionare parole diverse da quelle intese dall’utente. Alcuni telefoni permettono di personalizzare il dizionario integrato aggiungendo nuove parole, oppure di disattivare la funzionalità del T9.

La prima azienda a includere il T9 nei propri telefoni fu la finlandese Benefon. Nel 1999, i modelli Benefon iO e Nokia 3210 furono tra i primi a implementare questa tecnologia.

 

Con iOS 18 i nostalgici del T9 trovano casa da Apple

Oggi, con l’arrivo di iOS 18, il T9 torna sugli iPhone. Aprendo l’app Telefono e utilizzando il tastierino numerico, sarà possibile digitare una sequenza numerica come 9874 per visualizzare tutti i contatti corrispondenti nel linguaggio T9. Questa funzione, assente nelle versioni precedenti di iOS, rappresenta una comoda alternativa alla ricerca Spotlight, particolarmente utile per chi preferisce la digitazione numerica.

Il T9 sarà apprezzato non solo da chi ha dita grandi e trova difficoltoso l’uso della tastiera QWERTY, ma anche dai nostalgici dei primi cellulari. Digitare con il T9 infatti è un po’ come andare in bicicletta: non si dimentica mai come si fa.

Con il T9, basterà premere una volta il tasto numerico contenente la lettera desiderata e iOS 18 riconoscerà automaticamente la parola o il nome. Ad esempio, digitando 3224266, iOS 18 individuerà il contatto “Fabiano” e permetterà di avviare rapidamente una chiamata.

 

Non solo Apple: il trend Y2K e la nostalgia al servizio del marketing

Insomma con l’arrivo di iOS 18 e l’implementazione del T9 su iPhone, assistiamo a un “back to back” che porta con sé un mix di nostalgia e praticità. Se infatti da un lato il T9 rende più semplice la ricerca dei contatti per tutti gli utenti o la scrittura di un testo, dall’altro Apple viene incontro a una tendenza che suscita emozioni forti, ed è quella che vuole rispolverare il nostro recente passato.

Lungi dall’essere una semplice moda giovanile, il cosiddetto “trend Y2K” gode di un enorme successo che non accenna a diminuire. La sigla riassume lo stile: la ipsilon sta per “year” mentre la “k” indica in inglese le “migliaia”, quindi letteralmente traducibile come “stile anni 2 mila” (ovvero l’inizio di questo millennio, vent’anni fa).

Il “trend y2k” viene (in realtà da parecchio tempo, se ne parlava già in questo articolo del New York Times vecchio ormai tre anni) abbracciato da brand di ogni genere e mercato. Dopo più di tre lustri di iPhone, ora anche Apple pare sposare questa tendenza.  Del resto, cosa c’è di più “anni 2000” del T9?

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