Food Delivery per il 71% degli Italiani: un mercato da 1,8 miliardi di euro con la straordinaria crescita del 39% all’anno dal 2010.
Il mercato italiano delle consegne di cibo a domicilio ha visto una crescita esponenziale negli ultimi anni, raggiungendo una popolazione sempre più ampia e riflettendo le evoluzioni delle abitudini di consumo alimentare del paese. Le cifre sono impressionanti e servono a capire come fare food delivery in Italia: il mercato vale infatti 1,8 miliardi di euro e ben il 71% della popolazione nazionale beneficia di tali servizi. Ma cosa ha catalizzato questo cambiamento? E come potrebbe evolversi nel futuro prossimo?
Il ruolo delle app per le consegne
Rivelando alcuni dati chiave presentati da The European House-Ambrosetti durante il 7° forum “La Roadmap del futuro per il Food&Beverage”, si scopre che le piattaforme di food delivery hanno giocato un ruolo predominante in questa trasformazione. Nell’ultimo anno, hanno costituito il 97% del valore totale dei piatti venduti, lasciando solamente un piccolo 3% ai canali online dei ristoranti tradizionali.
Valerio De Molli, CEO di The European House-Ambrosetti, ha fornito una prospettiva storica sullo sviluppo del mercato: “Nel 2015, le vendite tramite piattaforme di food delivery ammontavano a 70 milioni di euro. Questo valore è balzato a 360 milioni nel 2018 e ha superato i 700 milioni nel 2020”. Oggi i numeri del food delivery in Italia segnano quasi due miliardi, una crescita davvero straordinaria.
La pandemia e le abitudini dei consumatori
Non possiamo parlare di questa rapida ascesa senza menzionare l’influenza della pandemia globale. Come molte altre industrie, il settore dell’e-commerce alimentare ha subito profonde trasformazioni a causa del COVID-19. De Molli ha enfatizzato che il valore del mercato è cresciuto del 20% tra il 2020 e il 2021, avvicinandosi a 2 miliardi di euro. Con la pandemia che ha forzato molte persone a rimanere a casa, la domanda di consegna di cibo a domicilio è esplosa, offrendo “ampie possibilità di sviluppo futuro” e abituando i consumatori.
I numeri del food delivery in Italia e il futuro digitale dell’agroalimentare
Con un fatturato complessivo di 4,7 miliardi di euro nel 2022, l’e-commerce alimentare ha dimostrato di avere una traiettoria ascendente. Il food delivery rappresenta il 44% del valore, seguito da spesa alimentare (37%) ed enogastronomia (19%). Nonostante questi importanti numeri, De Molli sottolinea che “il potenziale di crescita dei marketplace digitali nel contesto agroalimentare è ancora molto elevato”. Insomma, aprire un e-commerce di generi alimentari (come avevamo visto in questo approfondimento) può essere molto conveniente.
I social media e le scelte alimentari
La tecnologia ha trasformato non solo come acquistiamo il cibo, ma anche come lo scopriamo e interagiamo con esso. Impossibile non pensare a Facebook e ancor più a Instagram e TikTok. Otto consumatori su dieci sono infatti influenzati dai social media, il 60% ha un forte interesse per la cucina e un terzo naviga sui social alla ricerca di nuovi prodotti da provare. I social media rappresentano quindi un’enorme opportunità da sfruttare (scopri cliccando qui come fare).
Infinite innovazioni culinarie
Infine, con l’ascesa del food delivery, l’Italia ha visto l’introduzione di nuovi modelli di ristorazione come le Dark Kitchen, le Ghost Kitchen e le Social Kitchen. Questi concetti, inizialmente nati da necessità operative e logistiche, si stanno evolvendo in fenomeni culturali, riflettendo la continua innovazione nel modo in cui consumiamo e interagiamo con il cibo.
L’Italia sta insomma attraversando un periodo d’oro per quanto riguarda il food delivery e l’e-commerce alimentare. Con una combinazione di tecnologia, innovazione e cambiamenti culturali, il paese si sta posizionando come leader in Europa in questo settore dinamico. E con ampie possibilità di crescita ancora da esplorare, il futuro sembra promettente. Per queste ragioni anche ai ristoratori serve una strategia (clicca qui per scoprire un caso di successo).
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