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La riflessione di Mattarella sull’Intelligenza Artificiale

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Ha avuto ampio risalto sui media nazionali l’intervento di ieri di Sergio Mattarella, che ha toccato anche il tema dell’Intelligenza Artificiale, sottolineando rischi e pericoli. L’occasione scelta è stata la cerimonia per lo scambio degli auguri di fine anno con i rappresentanti delle Istituzioni, delle forze politiche e della società civile. Dei rischi derivanti dall’adozione delle intelligenze artificiali non è certo la prima figura di rilievo a parlarne: lo stesso Sam Altman -cofondatore di OpenAI- aveva approfondito l’argomento, come visto da noi in questo articolo su come ChatGPT4 può aiutarti a vendere e fare consulenza. In questo caso le riflessioni del PdR si sono concentrate proprio sul grande tema dei giorni nostri, ovvero gli sconvolgimenti derivanti dall’inedita rapidità con cui si sta introducendo questa innovazione tecnologica.

 

Il discorso del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella mette in guardia dai pericoli dell’AI

Nel suo discorso, dopo i saluti iniziali, il Presidente della Repubblica ha fatto una rapida cernita dei maggiori temi in agenda, dai luoghi sconvolti dalla guerra (Ucraina e Medio Oriente) ai temi sociali che attrversano la nostra penisola. Quindi la sua analisi:

Penso che sia utile riflettere sul filo che lega eventi diversi. Sarebbe un errore tenerli del tutto distinti o considerarli soltanto come la coincidenza di sfortunate contingenze: vanno invece, valutati nel loro insieme ed esaminati con altri fattori, a partire dal prepotente avvento delle nuove tecnologie, tra cui spicca l’enorme potenziale dell’intelligenza artificiale. Tutto questo ci pone di fronte a ciò che appare come un tornante della storia. Un cambiamento che mette in discussione gli equilibri precedenti, i modelli di sviluppo: quelli sociali, quelli culturali e persino quelli antropologici.

 

Il discorso di Mattarella ha abbracciato riflessioni complesse, che meritano di essere riportate integralmente.

La crisi geopolitica rischia di travolgere il precedente equilibrio mondiale, l’ordine mondiale disegnato decenni addietro senza che se ne veda all’orizzonte uno nuovo. E questa condizione di fragilità si registra in un’epoca in cui irrompono fenomeni che imprimono al cambiamento una velocità inedita, che rappresenta essa stessa un fattore con il quale misurarsi. Il combinato di tecno-scienze e dei mutamenti nella architettura economico-finanziaria può produrre disorientamenti e sconvolgimenti ben superiori a quelli che si manifestarono all’inizio dell’Ottocento con la prima rivoluzione industriale. Questa rivoluzione – di questi nostri tempi – è enormemente più profonda, più veloce, globale. Il cambiamento in atto presenta potenzialità e rischi. Ha effetti concreti sulla vita delle persone. Tocca diversi ambiti e pone interrogativi nuovi che hanno profili giuridici, economici, sociali: rappresentano la sfida più alta sulla quale la politica è chiamata a esercitare la sua responsabilità.

 

Gli esempi concreti sull’AI fatti da Mattarella nel suo discorso

Il Presidente della Repubblica ha quindi fatto esempi concreti, concentrandosi su rischi e opportunitò delle intelligenze artificiali:

Le grandi opportunità che il progresso scientifico ci pone a disposizione, con sempre nuovi positivi strumenti, come – appunto – l’intelligenza artificiale e, prima di questa, le piattaforme informatiche che utilizziamo ogni giorno. Pensiamo alle importanti applicazioni della stessa intelligenza artificiale e delle nuove preziose capacità di calcolo in campo sanitario, nella diagnostica, nella cura di malattie che sembravano incurabili. O alle grandi potenzialità delle nuove tecnologie nel campo energetico, in agricoltura, nella transizione verso modelli di sviluppo ecosostenibili, nella lotta alla fame.

Dell’intelligenza artificiale bisogna, peraltro, anche valutare con attenzione gli effetti sul mercato del lavoro. Recenti studi prevedono che la diffusione dei sistemi di intelligenza artificiale generativa possa determinare l’automazione, almeno parziale, di ampia parte degli attuali posti di lavoro. L’automazione comporterà sicuramente anche la creazione di nuovi posti di lavoro ma in quale numero e di quale livello è assolutamente imprevedibile. Questo non può indurre a rifiutare di accogliere le nuove condizioni tecnologiche e le opportunità che esse offrono ma porrà, con sempre maggior forza, l’esigenza di riqualificare e ricollocare i lavoratori dei settori in contrazione.

 

La lode del Presidente alle iniziative europee sull’Intelligenza Artificiale

Nel tentativo di indicare una strada sostenbile sul tema dell’innovazione, Mattarella ha così continuato il suo intervento:

Sotto altro profilo va considerato che la gestione delle tecnologie più avanzate è, nei fatti, patrimonio esclusivo di poche grandi multinazionali che, oltre a detenere una quantità imponente di dati personali – talvolta artatamente carpiti – possono condizionare i mercati, incluso quello che, abitualmente, loro stesse definiscono il mercato della politica. È inevitabile, verosimilmente, che gli operatori dominanti in questo settore abbiano grandi dimensioni perché quelle attività richiedono capacità, dati, infrastrutture tecniche e risorse economiche che soltanto un numero estremamente ristretto di soggetti può assicurare ma vi è l’esigenza di regole – non ostacoli ma regole a garanzia dei cittadini – per evitare che pochi gruppi possano condizionare la vita di ciascuno di noi e la democrazia.

Attraverso un uso distorto della tecnologia, si riesce, già oggi, ad alterare, in maniera difficilmente avvertibile, dichiarazioni, video, filmati, isolando frasi, rimontando abusivamente. Con l’intelligenza artificiale è possibile produrre scenari virtuali apparentemente credibili ma totalmente ingannevoli. È concreto il rischio di trovarsi in futuro a vivere in dimensioni parallele, in cui realtà e verità non siano distinguibili dalla falsità e dalla manipolazione: ne risulterebbe travolto lo spirito critico. E, con esso, la libertà che si trova alla base dei diritti di ciascuno.

Il fenomeno deve essere, pertanto, regolato, necessariamente e urgentemente, nell’interesse – ripeto – delle persone, dei cittadini, ma sappiamo che questa esigenza fondamentale incontra difficoltà a causa delle dimensioni e del potere di condizionamento degli operatori del settore. La cui presunzione di divenire protagonisti che dettano le regole, anziché essere destinatari di regolamentazione, si è già manifestata in più occasioni. La recente iniziativa sulla Intelligenza Artificiale avviata dalle istituzioni europee va nella giusta direzione, ponendosi il decisivo problema della tutela della privacy e della libertà dei cittadini.

 

L’esempio di Orwell nel discorso di Mattarella

Importante e di particolare levatura anche la conclusione di questo passaggio sulle nuove tecnologie:

Immaginiamo solo per un momento, applicando lo scenario descritto nel libro “1984” di George Orwell, cosa avrebbe potuto significare una distorsione nell’uso di queste tecnologie al servizio di una dittatura del novecento. Sono in gioco i presupposti della sovranità dei cittadini.

Il Presidente Sergio Mattarella, dopo questa lunga riflessione sulle Intelligenze Artificiali, ha quindi indicato nel nuovo sistema economico e di potere diversi elementi su cui le istituzioni politiche dovrebbero intervenire, per lanciarsi infine in un forte appello a difesa delle nostre libertà.

Qui il link istituzionale con il testo completo dell’intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della cerimonia per lo scambio degli auguri di fine anno con i rappresentanti delle istituzioni, delle forze politiche e della società civile. Se invece vuoi leggere il nostro approfondimento sulle prospettive di breve e medio periodo per le Intelligenze artificiali clicca qui.

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