Google ha introdotto una funzione innovativa, disponibile per ora esclusivamente nell’app Google per iOS. Questa novità, che solleva interrogativi anche alla luce delle cause legali per abuso di posizione dominante in corso negli Stati Uniti, promette di fornire agli utenti informazioni aggiuntive durante la navigazione. Ma cosa si cela dietro questa mossa?
Attraverso l’app Google su iPhone, la funzione sfrutta il Knowledge Graph per analizzare la pagina web in corso di visualizzazione. Successivamente, genera automaticamente dei link all’interno della stessa pagina, che conducono a finestre di approfondimento su argomenti correlati. In pratica, Google integra collegamenti direttamente all’interno di contenuti di terze parti, reindirizzando di fatto gli utenti verso i propri servizi.
Google in mezzo alle polemiche
Un aspetto che sta generando non poche polemiche è che questa funzionalità viene attivata automaticamente per tutti i siti web, senza richiedere alcuna autorizzazione preventiva agli editori. Chi desidera escludere il proprio sito da questo “servizio” deve seguire un processo articolato: compilare un modulo specifico e attendere fino a 30 giorni per la rimozione. Inoltre, è necessario specificare ogni variante dell’URL del sito, incluse versioni con o senza “www”, protocolli “http” e “https”, e tutti i sottodomini. Una procedura che, secondo molti, inverte i principi del consenso digitale: non dovrebbe essere Google a chiedere il permesso prima di implementare tali modifiche?
La nuova funzione apre un dibattito: rappresenta un’innovazione utile per gli utenti o un’ulteriore strategia per consolidare il controllo sul traffico web?
Se vuoi usare Google per la tua attività comincia cliccando qui.