Nel panorama in continua evoluzione della tecnologia degli smartphone, un recente sviluppo sta attirando l’attenzione degli esperti di tutto il mondo. Gli schermi degli smartphone, tradizionalmente realizzati in vetro e plastica, potrebbero presto subire una rivoluzione, grazie all’impiego del legno trasparente come alternativa promettente. Questa innovazione è il risultato del lavoro congiunto del ricercatore Lars Berglund presso il KTH Royal Institute of Technology in Svezia e dei ricercatori dell’Università del Maryland (UM).
Il cuore di questa scoperta risiede in un processo innovativo che permette la manipolazione della lignina, una sostanza presente naturalmente nel legno e responsabile della sua tipica colorazione marrone. La lignina funge da collante tra le cellule che trasportano acqua e nutrienti all’interno dell’albero. Attraverso un meticoloso processo di rimozione o sbiancamento della lignina, i ricercatori hanno reso il legno trasparente, riempiendo lo spazio precedentemente occupato dalla lignina con resina epossidica.
Legno trasparente 3 volte più resistente del plexiglass e 10 volte più robusto del vetro
Le prove condotte hanno dimostrato che il legno trasparente è tre volte più resistente del plexiglass e addirittura dieci volte più robusto del vetro, offrendo un’alternativa potenzialmente rivoluzionaria per la produzione di schermi per smartphone e non solo. Questo nuovo materiale presenta anche uno spessore ridotto, il che lo rende ancora più attraente per l’industria degli schermi digitali.
Oltre all’applicazione negli smartphone, il legno trasparente potrebbe diventare una valida alternativa al vetro per le finestre. Tuttavia, è importante notare che, al momento, il legno trasparente non è ancora un’opzione sostenibile dal punto di vista ambientale, principalmente a causa dell’impiego di resina epossidica derivata dal petrolio nel processo di trasformazione. Ma c’è speranza in vista di un futuro più ecologico: i due gruppi di ricerca stanno attivamente esplorando alternative sostenibili, come l’utilizzo di perossido di idrogeno con radiazioni UV e la creazione di un polimero a base biologica ottenuto dalle bucce di agrumi. Questi progressi potrebbero aprire la strada a schermi digitali più ecologici e sostenibili, riducendo l’impatto ambientale delle tecnologie di consumo.