OpenAI ha recentemente introdotto una nuova funzionalità di ricerca web integrata nel suo chatbot ChatGPT, ponendosi come un potenziale rivale per i motori di ricerca tradizionali. Basato sull’intelligenza artificiale avanzata di OpenAI, questo strumento potrebbe diventare un serio concorrente per Google, grazie alla capacità di offrire risposte immediate alle domande degli utenti.
ChatGPT Search: cos’è e come funziona
ChatGPT Search è un sistema di ricerca basato su intelligenza artificiale, sviluppato a partire da una versione ottimizzata di GPT-4. Il servizio, arricchito da tecnologie di ricerca come Bing di Microsoft, permette agli utenti di ottenere risposte aggiornate e complete, grazie a una vasta gamma di fonti online.
Gli utenti possono digitare le proprie domande direttamente nel prompt del chatbot, che deciderà in autonomia se avvalersi della ricerca web per rispondere in modo pertinente. In alternativa, è possibile attivare manualmente la ricerca cliccando su un’icona specifica. Le risposte includono informazioni dettagliate e link a fonti affidabili, visualizzati in un formato simile a un feed, con una barra laterale che evidenzia l’origine dei dati.
Prospettive di sviluppo: dallo shopping ai viaggi
OpenAI ha intenzione di espandere ulteriormente questa funzione, puntando in particolare su settori come lo shopping e i viaggi. L’obiettivo è integrare modelli di “ragionamento” che rendano le ricerche sempre più accurate e profonde.
Un cambiamento sicuro? La collaborazione con i siti di notizie
Per garantire un uso responsabile dei contenuti, OpenAI collabora con editori di rilievo come Condé Nast e il Financial Times, permettendo loro di mantenere il controllo sui propri materiali all’interno del chatbot. Qualsiasi sito può inoltre richiedere di escludere i propri contenuti dalla portata del web crawler di ChatGPT, e i paywall dei contenuti a pagamento rimangono inaccessibili.
Le sfide per Google e i siti web
La comparsa di ChatGPT Search rappresenta una minaccia per Google, soprattutto perché le risposte di ChatGPT non includono contenuti sponsorizzati. Tuttavia, la gestione di un motore di ricerca basato su IA è molto costosa, e OpenAI ha già annunciato che per gli utenti gratuiti potrebbero esserci limitazioni sull’accesso alle funzioni di ricerca avanzate.
Per i siti web, il rischio è che ChatGPT possa ridurre il traffico verso le fonti originarie, attingendo a informazioni “gratuite” senza generare clic. Alcuni editori hanno espresso preoccupazione, poiché strumenti come questo potrebbero diminuire il traffico del 25%, creando tensioni tra OpenAI e il mondo dell’editoria.
Implicazioni per gli utenti: opportunità e dilemmi
Per gli utenti, avere risposte immediate può sembrare un vantaggio, ma potrebbe limitare la scoperta di contributi utili che emergerebbero con una ricerca più approfondita su motori tradizionali. Inoltre, la potenziale riduzione del traffico verso i siti rischia di impoverire la qualità delle informazioni online: se il web dipendesse solo dall’IA, i contenuti rischierebbero di perdere valore, innescando un ciclo in cui anche le risposte dell’IA diventerebbero meno affidabili.
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