Recentemente è stato introdotto sul mercato il Rabbit R1, un dispositivo che promette di ridimensionare l’uso degli smartphone tradizionali attraverso soluzioni innovative guidate dall’intelligenza artificiale. Il Rabbit R1 non è un classico smartphone, bensì un dispositivo destinato a rivoluzionare il modo in cui interagiamo con le applicazioni mobili.
Tuttavia, i risultati dei test iniziali hanno sollevato dubbi sulla sua efficacia come alternativa completa allo smartphone. Le funzionalità attualmente disponibili si sono rivelate limitate, insufficienti per sostituire completamente un dispositivo mobile tradizionale.
Recentemente, Mishaal Rahman ha messo in luce che il cuore software del Rabbit R1 è basato su un’app Android. Rahman ha ottenuto un file apk da una fonte anonima all’interno dell’azienda Rabbit, che ha poi installato con successo su un Pixel 6a. Questa installazione ha trasformato il Pixel 6a, almeno a livello di interfaccia, in un clone del Rabbit R1.
Nonostante l’applicazione replichi l’interfaccia del Rabbit R1, si è scoperto che non tutte le funzionalità erano operanti sul Pixel 6a, come previsto, data la natura del software progettato specificamente per hardware dedicato.
Rabbit R1 opera su una versione modificata di Android 13
Ulteriori dettagli emersi il 2 maggio 2024 confermano che il Rabbit R1 opera su una versione modificata di Android 13. Questo dettaglio emerge anche dalle patch di sicurezza recentemente scoperte nel dispositivo, così come dall’implementazione della tastiera di sistema. Quest’ultima deriva da AnySoftKeyboard, una tastiera open source ampiamente utilizzata e apprezzata nella comunità Android per le sue capacità di personalizzazione e il focus sulla privacy.
Rabbit ha personalizzato questa tastiera con un tema esclusivo per il suo dispositivo, evidenziando così un approccio che fonde innovazione con elementi già noti e apprezzati nel panorama Android.
Queste scoperte pongono il Rabbit R1 in una posizione interessante: è veramente il precursore di una nuova era tecnologica o semplicemente un’evoluzione nel continuum Android? La risposta potrebbe dipendere da come Rabbit riuscirà a sviluppare e affinare ulteriormente il suo prodotto nei mesi a venire.
