Nel panorama della supervisione dell’intelligenza artificiale in Italia, la proposta di assegnare la responsabilità di questo delicato settore all’Agenzia Nazionale per la Cybersicurezza (Acn) ha fatto brevemente capolino, ma è stata presto accantonata dal pacchetto di norme sulla sicurezza informatica voluto dal ministro della Giustizia Carlo Nordio e presentato al Consiglio dei ministri il 25 gennaio. Tuttavia, c’è un altro candidato in lizza, l’Agenzia per l’Italia Digitale (Agid), che potrebbe essere la pedina chiave in questa sfida strategica.
Il contesto europeo non è da meno, con il regolamento europeo sull’intelligenza artificiale, l’AI Act, in procinto di essere approvato. Questo regolamento richiede la nomina di un controllore del settore, ma lascia spazio a varie autorità nazionali delegate, aprendo la strada a diverse possibilità di supervisione.
Il cambiamento di rotta nella scelta del controllore italiano è stato dettato da una serie di fattori, tra cui la volontà di evitare decisioni affrettate e il desiderio di coordinare il lavoro in modo efficace. Il dibattito sulla supervisione dell’AI in Italia si è concentrato su chi può essere il custode di questo settore complesso.
Agid contendente forte per controllare l’intelligenza artificiale
In questa prospettiva, l’Agenzia per l’Italia Digitale (Agid) emerge come un contendente forte. Già impegnata nella definizione delle strategie nazionali in ambito informatico e nella promozione della trasformazione digitale della pubblica amministrazione, l’Agid sembra avere le carte in regola per assumere un ruolo centrale nella supervisione dell’intelligenza artificiale.
Un aspetto cruciale è l’attuale lavorio dell’Agenzia per elaborare la strategia nazionale sull’intelligenza artificiale, guidato da esperti del settore. Questo lavoro è prossimo alla conclusione e potrebbe rappresentare un passo significativo verso una supervisione efficace dell’AI in Italia.
Inoltre, il coinvolgimento di Agid nell’implementazione dell’intelligenza artificiale potrebbe essere cruciale durante la presidenza italiana del G7 nel 2024, dove l’IA sarà uno dei temi principali.
Nonostante l’Acn non sia stata completamente esclusa dalla partita, l’interesse del sottosegretario all’Innovazione tecnologica, Alessio Butti, per la creazione di un veicolo di investimento da 800 milioni dedicato all’intelligenza artificiale, gestito da Agid, Acn e Fondo Nazionale Innovazione di Cassa Depositi e Prestiti attraverso una fondazione, suggerisce che Agid potrebbe avere un ruolo preponderante nel futuro dell’intelligenza artificiale in Italia.
La scelta dell’ente pubblico responsabile della supervisione dell’intelligenza artificiale in Italia è una questione cruciale e complessa. L’Agenzia per l’Italia Digitale (Agid) sembra essere la candidata principale per questo ruolo, grazie alla sua esperienza e alla sua posizione strategica nel campo della digitalizzazione pubblica.