Microsoft sembra aver adottato una strategia innovativa, se non controversa, per attirare gli utenti verso Bing, il suo motore di ricerca. In una mossa che richiama il mimetismo naturale, la casa di Redmond ha implementato un sistema che “copia” l’interfaccia di Google quando si cerca quest’ultimo su Bing.
Come riportato da Windows Latest, questa trovata sembra rientrare nella costante sfida di Microsoft per superare il colosso di Mountain View nel settore delle ricerche online. Ma come funziona esattamente questo stratagemma?
La schermata ‘Google’ di Bing: come funziona
Inserendo la parola “Google” nel campo di ricerca di Bing e premendo Invio, ciò che appare è sorprendente: una pagina che ricorda in tutto e per tutto l’interfaccia di Google. Dalla grafica simile a un Doodle al campo di ricerca centrale, tutto sembra progettato per confondere l’utente.
Tuttavia, alcuni dettagli svelano il trucco. Ad esempio:
- In alto a sinistra, è visibile la scritta Microsoft Bing, anche se poco evidente.
- Gli strumenti tipici di Bing, come Copilot, Immagini, Video e altre funzionalità, diventano visibili solo scorrendo verso il basso.
- La dicitura “Promosso da Microsoft”, benché presente, è posizionata in modo discreto, rendendo facile ignorarla.
Per tornare alla normale navigazione, l’utente deve scorrere la pagina verso il basso o cliccare sulla “x” in alto a destra per rimuovere la schermata.
Un’imitazione che divide le opinioni
Questo approccio può essere paragonato a fenomeni naturali, come il mimetismo delle farfalle Satiridi, che mostrano ocelli simili agli occhi di un predatore per spaventare i nemici. In questo caso, però, il “predatore” è l’utente, che viene guidato inconsapevolmente verso Bing, pensando di essere su Google.
Una strategia che ha radici nel passato
Non è la prima volta che Microsoft tenta di “trattenere” gli utenti sui propri servizi. Negli ultimi mesi, sono comparsi pop-up su Edge e persino su Chrome per incoraggiare l’adozione di Bing come motore di ricerca predefinito. Inoltre, nel 2023, chi cercava di scaricare Chrome tramite Edge riceveva messaggi che lo invitavano a ripensarci.
Cosa aspettarsi in futuro?
Questa mossa dimostra che la competizione tra Microsoft e Google è più accesa che mai. Ma la domanda rimane: queste strategie attireranno nuovi utenti o allontaneranno quelli esistenti? Solo il tempo lo dirà, ma una cosa è certa: il confine tra innovazione e controversia è più sottile che mai.
In conclusione, Microsoft continua a spingere i limiti del marketing digitale, ma l’imitazione di Google su Bing solleva interrogativi sull’etica di queste strategie. Gli utenti devono essere consapevoli di ciò che accade realmente dietro le quinte della loro navigazione.