Sabato 17 agosto segnerà l’inizio del nuovo campionato di calcio della Lega Serie A con i match Genoa-Inter e Parma-Fiorentina. Contemporaneamente, anche Piracy Shield entrerà in campo, la piattaforma nazionale antipirateria attiva da febbraio, progettata per bloccare in automatico entro 30 minuti i siti segnalati per streaming illegale di eventi sportivi. Tuttavia, nonostante le aspettative, Piracy Shield opererà ancora nella sua versione originale, priva degli aggiornamenti ritenuti necessari dai gestori per potenziarne l’efficacia.
L’iter complesso per Piracy Shield 2.0
La realizzazione della versione 2.0 di Piracy Shield richiede più tempo del previsto, complicata da un iter legislativo travagliato. La questione principale riguarda l’opzione di sblocco dei siti oscurati. Un anno fa, il decreto 93 del 14 luglio conferì all’Autorità garante per le comunicazioni (Agcom) nuovi poteri per combattere lo streaming illegale, riconoscendole la possibilità di bloccare IPTV non autorizzate attraverso la piattaforma Piracy Shield, donata dalla Lega Serie A e sviluppata da Sp Tech.
Necessità di sblocco
La normativa, tuttavia, non prevede la possibilità di revocare un blocco una volta superato il pericolo. Questo diventa urgente per due motivi. Primo, Agcom ha concordato con i fornitori di servizi internet (ISP) un limite massimo di domini internet bloccabili: 18.000 fully qualified domain name (FQDN) e 15.000 indirizzi IPv4. Alla fine del campionato scorso, Piracy Shield ha quasi raggiunto il limite con 17.160 FQDN bloccati, rischiando di esaurire la sua capacità operativa per il campionato 2024-25.
Impasse legale e soluzioni
Gli ISP non sono disposti a investire ulteriormente senza compensazione. Pertanto, la soluzione più immediata sarebbe lo sblocco dei domini non più pericolosi. Un altro problema è legato agli indirizzi IP collegati a vari domini, che può portare all’oscuramento di siti legittimi. Se non si ricorre, il blocco diventa permanente dopo cinque giorni, causando problemi permanenti agli indirizzi IP bloccati.
Evoluzioni e costi della piattaforma
Agcom ha pianificato una consultazione pubblica per l’autunno sulla fase due del sistema anti-pirateria, che includerà la segnalazione di contenuti illeciti di spettacoli e film. Inoltre, Agcom intende cambiare il fornitore per la gestione e manutenzione della piattaforma, attualmente nelle mani di Sp Tech, cercando un nuovo contratto tramite Consip. La battaglia per una nuova e migliorata Piracy Shield è appena iniziata.