OpenAI sta vivendo un periodo di crescita straordinaria, raggiungendo 400 milioni di utenti attivi ogni settimana e 2 milioni di aziende abbonate ai suoi servizi premium. Ma il dato più sorprendente riguarda un possibile investimento da parte di SoftBank, che sarebbe pronta a iniettare 40 miliardi di dollari, portando la valutazione della società a 300 miliardi di dollari.
Questi numeri impressionanti emergono in un contesto già turbolento per il settore tecnologico: nelle ultime settimane, l’azienda ha dovuto affrontare sia l’impatto di DeepSeek sulle borse occidentali — che ha contribuito a una perdita di 600 miliardi di dollari di capitalizzazione per NVIDIA — sia un’offerta di acquisizione da parte di Elon Musk, che è stata prontamente rifiutata.
Il segreto del successo? Il passaparola
A rivelare questi dati è stato il COO di OpenAI, Brad Lightcap, in un’intervista alla CNBC. Secondo Lightcap, uno dei fattori chiave della crescita dell’azienda è il passaparola, un fenomeno insolito per tecnologie così avanzate. Gli utenti sperimentano la potenza dei servizi OpenAI nella vita quotidiana e li consigliano spontaneamente alle aziende per cui lavorano.
Questo meccanismo ha generato un effetto a catena che ha portato a un raddoppio del numero di aziende abbonate da settembre a oggi, passando da 1 a 2 milioni di utenti business paganti. Un’espansione che, secondo il manager, segue una curva di crescita “sana” e sostenibile.
Anche gli sviluppatori spingono la crescita
Ma l’aspetto più interessante riguarda il coinvolgimento della community di sviluppatori, anch’essa in forte espansione. Negli ultimi sei mesi, il numero di professionisti che utilizzano i modelli di OpenAI è raddoppiato, mentre per l’ultimo modello avanzato — capace di “ragionare” in modo più evoluto — si è addirittura quintuplicato.
Questa evoluzione potrebbe rappresentare una rivoluzione per il mondo aziendale, rendendo l’IA generativa una tecnologia essenziale quanto il cloud computing. Grandi aziende come Uber, Morgan Stanley e Moderna hanno già integrato i servizi OpenAI nelle loro piattaforme, ma secondo Lightcap la vera espansione deve ancora iniziare.
La questione DeepSeek e la battaglia sulla proprietà intellettuale
Nel corso dell’intervista, Lightcap ha anche commentato la recente controversia con DeepSeek, senza però soffermarsi sugli attriti passati. OpenAI aveva accusato la società cinese di aver utilizzato una tecnica chiamata distillazione, che permette di trasferire conoscenze da un modello IA più avanzato (come quelli di OpenAI) a uno più piccolo, riducendo così i costi di addestramento.
Un indizio sospetto? Alcuni test hanno rivelato che, se interrogato sul proprio modello, DeepSeek V3 rispondeva “Sono ChatGPT”. Tuttavia, Lightcap ha minimizzato la questione, suggerendo che il clamore attorno alla vicenda non ha avuto impatti negativi su OpenAI e potrebbe persino aver rafforzato il suo ruolo nel dibattito globale sull’IA.
E OpenAI sull’open source?
Nonostante le critiche sul suo approccio proprietario, OpenAI non sembra intenzionata a cambiare la sua strategia su open source, roadmap e investimenti futuri. Tuttavia, la società ha contribuito con strumenti innovativi, tra cui Whisper, il modello di riconoscimento vocale che ha trovato applicazioni in software di successo come MacWhisper.
In un panorama tecnologico in continua evoluzione, OpenAI continua a consolidare la sua leadership, mentre le sfide e le opportunità dell’intelligenza artificiale si fanno sempre più grandi.