Benvenuti su Sì! Magazine - il blog di pagine sì!

OpenAI sotto accusa: la denuncia sul Washington Post

Washington Post

Un gruppo di whistleblower di OpenAI ha sollevato accuse contro l’azienda, sostenendo che essa impedisce ai propri dipendenti di segnalare alle autorità i rischi significativi legati ai suoi sistemi di intelligenza artificiale. Secondo un articolo del Washington Post, i querelanti hanno presentato una denuncia formale alla Securities and Exchange Commission (SEC), l’ente di regolamentazione dei mercati finanziari degli Stati Uniti.

Il Washington Post ha ottenuto una lettera inviata dagli avvocati dei querelanti al presidente della SEC, Gary Gensler. Il documento sostiene che OpenAI impone ai dipendenti accordi che scoraggiano la denuncia di illeciti, includendo clausole che li costringono a rinunciare ai compensi previsti per i whistleblower e a informare l’azienda di qualsiasi comunicazione con le autorità di regolamentazione. Gli avvocati affermano di aver fornito alla SEC prove che questi accordi violano la legge, imponendo contratti illegali ai dipendenti.

La denuncia esorta la SEC a “intraprendere un’azione rapida e aggressiva” per garantire che OpenAI rispetti le leggi federali e l’ordine esecutivo sull’intelligenza artificiale emanato lo scorso anno dal presidente Joe Biden.

 

Richiesta di maggiore trasparenza

Stephen Kohn, uno degli avvocati coinvolti nel caso, ha dichiarato: “Siamo all’inizio della supervisione sull’AI. È fondamentale che i dipendenti si facciano avanti per rendere OpenAI un’azienda più aperta e trasparente”. Una copia della lettera è stata inviata al Washington Post e al Congresso degli Stati Uniti dall’ufficio del senatore Chuck Grassley, repubblicano dell’Iowa.

In risposta, la portavoce di OpenAI, Hannah Wong, ha affermato che la politica dell’azienda tutela i diritti dei dipendenti. “Un dibattito rigoroso su questa tecnologia è essenziale e abbiamo già apportato modifiche significative ai nostri processi per eliminare le clausole di non denigrazione”, ha dichiarato Wong.

 

Critiche passate e futuro di OpenAI

Le clausole imposte da OpenAI sono già state oggetto di critiche in passato. Ad inizio anno, un articolo di Vox ha rivelato che l’azienda minacciava di ritirare le azioni maturate dai dipendenti se non avessero firmato un accordo di non critica. Il CEO Sam Altman aveva affermato di non essere a conoscenza di tali accordi, promettendo la loro eliminazione e una revisione dei processi di gestione delle dimissioni e dei licenziamenti.

Secondo The Information, Altman sta anche considerando di trasformare OpenAI in un’organizzazione a scopo di lucro, permettendo all’azienda di ottenere profitti illimitati e facilitando una potenziale quotazione in borsa.

Nonostante il successo di ChatGPT, OpenAI è stata recentemente criticata per carenze etiche e problemi di sicurezza nello sviluppo dei suoi modelli di intelligenza artificiale. OpenAI sta lavorando per ripristinare la fiducia del pubblico. A maggio, l’azienda ha annunciato la creazione di un comitato per la sicurezza, guidato dai membri del consiglio di amministrazione Sam Altman, Adam D’Angelo e Nicole Seligman, incaricato di formulare raccomandazioni sulle decisioni critiche riguardanti la sicurezza e il controllo nello sviluppo di nuovi progetti.

Condividi l'Articolo:

Picture of Redazione
Redazione
Le persone del Sì! Magazine, il blog di Pagine Sì! dedicato alla realtà digitale. Scriviamo guide, informazioni, approfondimenti e notizie sul nostro mondo. Qui trovi le piccole e grandi storie di successo, gli importanti dibattiti sull’innovazione, i temi legati alla trasformazione digitale, gli strumenti utili legati alla tecnologia e al marketing.

richiedi consulenza gratuita

Imprenditore o Professionista? Sviluppa la tua Strategia Digitale

Se hai una Azienda o sei un Libero Professionista, approfitta della Consulenza Pagine Sì! per definire la tua Strategia di Comunicazione e Marketing Digitale.

Compila il Modulo di Richiesta e ti forniremo una CONSULENZA GRATUITA e senza impegno.

CONSULENZA_MAGAZINE