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Svelato il mito delle impronte digitali Uniche: Intelligenza Artificiale sfida la convenzione

Impronte digitali uniche

Per medici, scienziati forensi e criminologi, identificare con certezza le impronte digitali di un individuo senza l’ausilio di un database è stato storicamente un compito arduo. Osservando un insieme di impronte digitali di vari sospettati, gli investigatori non potevano essere sicuri che una specifica impronta appartenesse inequivocabilmente a una persona in particolare. Ma se una imrponta digitale non fosse unica? Lo sostiene un’Intelligenza Artificiale “accademica”, sviluppata presso la prestigiosa università newyorkese: ecco il link allo studio.

I risultati di questa ricerca hanno sorpreso gli esperti, che ammettono tuttavia di non comprendere appieno i parametri utilizzati dall’intelligenza artificiale per raggiungere tali risultati. Ciò è particolarmente rilevante poiché nessuno dei ricercatori della Columbia University possiede un background nelle scienze forensi o mediche. Tuttavia, rimangono fiduciosi nella capacità della tecnologia di analizzare database e riconoscere schemi distintivi.

Questo risultato non contraddice le teorie attuali nel campo. L’analisi delle 60.000 impronte digitali non implica che siano tutte identiche; al contrario, la diversità è emersa in percentuali significative. L’Interpol stessa afferma che non esistono due persone con impronte digitali identiche, neanche tra gemelli omozigoti. Inoltre, le impronte digitali di una persona rimangono costanti per tutta la vita, a meno che non si verifichino lesioni gravi alle mani.

 

Mai nessuna persona con impronte digitali uguali a un’altra

Gli esperti nel campo delle impronte digitali non sono sorpresi dalla scoperta. Non esiste una regola che le impronte digitali debbano essere necessariamente uniche in natura. Il professor Graham Williams dell’Università di Hull ha affermato: “Non possiamo essere davvero sicuri che le impronte digitali siano uniche. Quello che possiamo dire è che, per quanto ne sappiamo, finora nessuna persona ha mai avuto le stesse impronte”.

Tuttavia, i programmatori coinvolti nello studio riconoscono che è improbabile che questa nuova intelligenza artificiale venga utilizzata nelle indagini forensi in futuro, a meno che non venga addestrata sul campo con impronte digitali reali, considerando che le impronte quotidiane non sono perfette come quelle del database da loro utilizzato. Se la tecnologia dimostrerà di essere altrettanto precisa con impronte sfocate o danneggiate, potrebbe aprirsi una nuova frontiera nell’identificazione delle impronte digitali.

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