Benvenuti su Sì! Magazine - il blog di pagine sì!

Telegram: dopo l’arresto del fondatore Durov, ora cosa succede al social?

Aggiornamento Telegram Android iOS

Il 24 agosto, Pavel Durov, noto per essere il fondatore e CEO dell’app di messaggistica Telegram, è stato arrestato subito dopo l’atterraggio del suo jet privato a Parigi. Ora ci si chiede quale sarà l’impatto che questo evento potrebbe avere sul futuro di Telegram e sul suo funzionamento.

 

Durov e la mancata cooperazione su Telegram

Non è ancora chiaro il motivo preciso che ha spinto Durov a sbarcare in Francia, un paese che ha evitato per lungo tempo proprio per il timore di essere arrestato. Le autorità francesi sostengono che l’assenza di moderazione e la mancanza di collaborazione con le forze dell’ordine abbiano trasformato Telegram in un rifugio per attività illecite, come il traffico di droga, crimini legati alla pedofilia e frodi.

L’Ufficio Nazionale Antifrode (ONAF), affiliato alla Direzione delle Dogane, ha presentato un’accusa formale contro Durov per una serie di gravi reati, tra cui terrorismo, narcotici, frode, riciclaggio di denaro e diffusione di contenuti pedocriminali.

Secondo le accuse, Durov sarebbe responsabile per la sua totale mancanza di collaborazione con le autorità, rifiutando di intervenire per moderare o limitare le attività illegali sulla sua piattaforma. Il suo arresto potrebbe essere stato deciso anche per prevenire una possibile fuga, data la sua considerevole disponibilità finanziaria. Questo atto potrebbe inoltre avere lo scopo di attirare l’attenzione internazionale su Telegram, dissuadendo potenziali criminali dall’utilizzare l’app e persino incoraggiandoli ad abbandonarla.

 

Un nuovo corso per Telegram?

L’eventualità di una maggiore collaborazione di Telegram con le autorità giudiziarie potrebbe effettivamente scoraggiare molti dall’intraprendere attività illegali sulla piattaforma. Tuttavia, resta incerto se questo scenario si realizzerà, considerando che Durov ha sempre difeso strenuamente la libertà assoluta come principio cardine della sua vita e della sua creazione più celebre, Telegram. Fino a ieri, sembrava impensabile un cambiamento nella politica di privacy dell’app.

L’arresto del fondatore potrebbe rappresentare un punto di svolta cruciale, l’unico evento capace di innescare un cambiamento reale. È importante notare che, a differenza di WhatsApp, Telegram non cripta nativamente i messaggi, a meno che non vengano utilizzate chat segrete, un aspetto che potrebbe diventare centrale nelle discussioni future sulla sicurezza e la privacy dell’app.

Se vuoi usare Telegram per la tua attività comincia cliccando qui.

Condividi l'Articolo:

Picture of Redazione
Redazione
Le persone del Sì! Magazine, il blog di Pagine Sì! dedicato alla realtà digitale. Scriviamo guide, informazioni, approfondimenti e notizie sul nostro mondo. Qui trovi le piccole e grandi storie di successo, gli importanti dibattiti sull’innovazione, i temi legati alla trasformazione digitale, gli strumenti utili legati alla tecnologia e al marketing.

richiedi consulenza gratuita

Imprenditore o Professionista? Sviluppa la tua Strategia Digitale

Se hai una Azienda o sei un Libero Professionista, approfitta della Consulenza Pagine Sì! per definire la tua Strategia di Comunicazione e Marketing Digitale.

Compila il Modulo di Richiesta e ti forniremo una CONSULENZA GRATUITA e senza impegno.

CONSULENZA_MAGAZINE