Negli ultimi tempi, l’attenzione del mondo videoludico si è focalizzata su Willis Gibson, noto come Blue Scuti, il tredicenne che è riuscito a raggiungere un traguardo epico: il “Final Kill Screen” di Tetris per NES. Questo risultato eccezionale ha catturato l’immaginazione degli appassionati, poiché prima di Willis, solo le intelligenze artificiali erano riuscite a ottenere questa impresa. La sua conquista ha ricevuto persino le congratulazioni ufficiali da Maya Rogers, CEO di The Tetris Company.
Ma come è stato possibile per Willis Gibson superare una sfida ritenuta impossibile per così tanto tempo? Per comprenderlo, è essenziale esaminare il misterioso “Final Kill Screen” di Tetris e le tecniche di gioco che lo hanno reso possibile.
La fine di Tetris e il “Final Kill Screen”
Tetris per NES è un gioco che è stato rilasciato ben 34 anni fa, e una delle sue caratteristiche distintive è la mancanza di una vera e propria “fine”. In teoria, i pezzi potrebbero continuare a cadere all’infinito. Tuttavia, tra gli appassionati del gioco era noto l’esistenza del cosiddetto “kill screen”, un punto in cui Tetris andava in crash, diventando impossibile da continuare.
Questo crash si verifica quando il processore impiega troppo tempo a calcolare il punteggio raggiunto, mettendo temporaneamente in pausa i calcoli per aggiornare la schermata video. Durante questa operazione, il processore registra il punto da cui deve riprendere l’esecuzione del codice dalla memoria ROM. Tuttavia, a volte, le operazioni necessarie per aggiornare la grafica sovrascrivono la porzione di memoria RAM che contiene questo punto di ripresa. Quando il processore torna a questa posizione, non trova i dati corretti e cerca di eseguire dati come se fossero codice, causando il blocco del gioco.
Willis Gibson è riuscito a raggiungere questo “Final Kill Screen” al livello 157, ma è importante notare che questa non è l’unico punto in cui si può ottenere questa impresa, poiché può verificarsi a partire dal livello 155.
Tecniche avanzate: Hypertapping e Rolling
Raggiungere il “Final Kill Screen” richiede una profonda comprensione del gioco e abilità eccezionali. Per anni, la comunità di Tetris ha considerato il livello 29 come il massimo raggiungibile. A questo livello, la velocità dei tetramini raggiunge il massimo consentito, rendendo estremamente difficile per un essere umano reagire abbastanza rapidamente.
Tuttavia, negli ultimi anni, sono emerse tecniche avanzate come l’hypertapping, che consiste nel premere rapidamente il tasto invece di tenerlo premuto, e il “rolling”, che implica l’uso delle dita per muovere il controller in modo da premere i tasti destra e sinistra più rapidamente.
Queste tecniche hanno permesso ai giocatori di superare il livello 29 e sfidare le limitazioni precedentemente ritenute insormontabili del gioco.
Sfide aggiuntive: Glitch dei colori dei pezzi
Superare il livello 29 ha portato nuove sfide, tra cui il problema dei glitch nei colori dei pezzi. A partire dal livello 138, i tetramini diventano di colori insoliti, con alcuni pezzi che diventano così scuri da diventare quasi invisibili. Il livello 148, soprannominato “Charcoal”, è diventato noto per la sua difficoltà a causa di questa anomalia.
Willis Gibson è stato il primo essere umano a superare il livello 148, dimostrando non solo abilità eccezionali ma anche una comprensione profonda del gioco.
In conclusione, la conquista di Willis Gibson nel raggiungere il “Final Kill Screen” di Tetris per NES rappresenta un’impresa straordinaria che ha richiesto anni di pratica, l’uso di tecniche avanzate e una comprensione approfondita delle sfide uniche del gioco. La sua storia rimarrà un’icona nella comunità dei videogiocatori e continuerà a ispirare futuri aspiranti campioni di Tetris.