BAMH è un dispositivo che promette di ridurre le distanze nelle relazioni, emulando il tatto attraverso la tecnologia. Un’esperienza realistica, ma come funziona?
Immagina di poter toccare la mano del tuo partner anche se si trova a chilometri di distanza. Di una tecnologia così rivoluzionaria se ne parla da tempo, ma questo sogno potrebbe diventare presto realtà grazie al Bioinspired Adaptable Multiplanar Haptic (o, in breve, BAMH), un innovativo sistema sviluppato dall’University College of London. Inizialmente concepito per il settore medico e in particolare per diagnosticare la perdita di sensibilità tattile, BAMH si presenta anche come un cambiamento epocale nelle interazioni sociali virtuali, grazie alla sua capacità di offrire un’esperienza tattile estremamente realistica. Funzionerà bene come sembra? Soprattutto, tra quanto tempo potremo provarlo?
Presentato al British Science Festival il supporto per le relazioni a distanza
In realtà il dispositivo, attualmente un semplice ditale di silicone, è già stato presentato durante l’ultimo British Science Festival. Il funzionamento si basa sull’uso di impulsi tra 0 e 130 Hertz che stimolano i recettori della pelle, riproducendo la sensazione di toccare un oggetto reale. Il professor Helge Wurdemann, uno degli autori dello studio, ha spiegato come la precisione nella stimolazione dei punti specifici del polpastrello consenta di emulare una interazione fisica reale, fornendo una percezione tattile dettagliata e accurata.
Le possibili applicazioni di BAMH vanno chiaramente ben oltre l’ambito medico. Questo dispositivo potrebbe trasformare anche il modo in cui ci connettiamo con gli altri, riducendo il senso di isolamento nelle relazioni a distanza. Pensate a due persone che vivono lontane: l’idea di stringere la mano del proprio partner attraverso un supporto tecnologico non sarà più un semplice desiderio, ma una possibilità concreta, capace di avvicinare emotivamente le persone, anche nel contesto del metaverso. Non per sbaglio infatti proprio per il metaverso sta lavorando da anni a qualcosa di molto simile Facebook, tramite la controllante Meta, in un connubio con l’intelligenza artificiale dal nome “ReSKIN” (sul blog ufficiale maggiori dettagli). Insomma in pochi anni tecnologie del genere potrebbero diventare assai diffuse.
Trasmettere il tatto nelle interazioni virtuali: le potenzialità terapeutiche della tecnologia BAMH
Metaverso o meno, Sara-Adela Abad, la principale autrice dello studio, ha sottolineato come BAMH possa diventare un elemento fondamentale nell’integrazione del tatto nelle nostre interazioni virtuali. La capacità di trasmettere il tatto tramite impulsi a frequenze precise apre infatti scenari interessanti per il futuro delle relazioni digitali. In un mondo sempre più interconnesso, questo tipo di tecnologia potrebbe restituire un senso di vicinanza reale, fondamentale per chi vive lontano dai propri cari. Anche per migliaia di business la possibilità ormai quasi concreta di “far toccare con mano” merci e prodotti, in ogni momento e in qualsiasi luogo, apre a scenari molto interessanti. Sarà la nuova mecca per chi gestisce un E-Commerce?
BAMH ha inoltre, come già accennato, un potenziale terapeutico significativo. Oltre a rappresentare uno strumento diagnostico per la perdita di sensibilità tattile, potrebbe essere impiegato anche come mezzo di riabilitazione per i pazienti che necessitano di recuperare la sensibilità nei tessuti compromessi. Questa doppia valenza, clinica e sociale, rende BAMH una tecnologia estremamente versatile e promettente. L’integrazione con l’intelligenza artificiale, inoltre, potrebbe ampliare ulteriormente il ventaglio di applicazioni, permettendo di personalizzare l’esperienza tattile in base alle esigenze specifiche dell’utente.
Un nuovo modo di connettersi grazie alla tecnologia: implicazioni etiche e opportunità per le PMI italiane
La possibilità di “sentire” il tocco a distanza potrebbe ridefinire le nostre relazioni e il modo in cui percepiamo la connessione umana. In un’epoca in cui i legami a distanza sono sempre più frequenti, il valore di un dispositivo che restituisce la componente fisica delle relazioni non può essere sottovalutato. BAMH rappresenta il primo passo verso un futuro in cui il tatto, una delle emozioni più profonde e autentiche delle relazioni umane, non sarà più limitato dalla presenza fisica, permettendo alle persone di sentirsi più vicine, anche se separate da migliaia di chilometri.
Tutto interessante e stimolante, ma esiste anche un aspetto etico da considerare: tecnologie simili potrebbero sollevare in futuro dubbi su l’eventuale autenticità delle relazioni, la dipendenza emotiva, la privacy dei dati e la manipolazione delle sensazioni, è innegabile. Confondere realtà fisica e virtuale potrebbe comportare potenziali rischi per la salute mentale? Dovremo prestare attenzione agli effetti psicologici e sociali per un uso responsabile? Quello che oggi sembra fantastico domani sarà ancora visto così?
Mille domande e dubbi avvolgono già un progetto che è solo agli inizi e che in poco tempo ha già catalizzato l’attenzione di molti. Del resto, le opportunità offerte dall’intelligenza artificiale, come puoi apprezzare cliccando qui, riguardano tutte le piccole e medie imprese italiane.