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Le mafie e i social media: come funziona il Cybercrimine

cybercrimine

Ecco come la tecnologia e i Social Media hanno trasformato il Modus Operandi delle organizzazioni criminali Italiane e Mondiali

Nel mondo di oggi, dove la tecnologia avanza a passi da gigante, anche le organizzazioni criminali come le mafie (da quella siciliana, all’ndrangheta calabrese o la camorra napoletana) si sono adattate, sono sbarcate sui social media, hanno abbracciato la digitalizzazione e sposato il cybercrimine. Queste realtà, non più oscurate dall’anonimato, sono diventate delle vere e proprie holding hi-tech, con un controllo dei loro affari sempre più esteso e strategico a livello globale. In pratica le organizzazioni criminali sono uscite “dall’ombra alla luce”, vediamo qui come.

 

Dai semplici mezzi di Comunicazione ai Social media

L’Era digitale ha visto le mafie entrare prepotentemente nel mondo dei social media. Non è un fatto inedito. Le organizzazioni criminali avevano già apprezzato il vecchio (ma ai tempi innovativo) fax, un metodo più immediato rispetto ai tradizionali pizzini, che permetteva di raggiungere i destinatari in qualsiasi parte del mondo con una velocità e una sicurezza sicuramente maggiori. Adesso con l’avvento dei social media, in particolare Facebook, e poi Instagram e TikTok, la mafia ha trovato nuove piattaforme per estendere la sua influenza. Questi canali sono forti in particolare tra i giovani, un terreno fertile dove trovare nuove reclute e ampliare il giro di affari criminali.

 

Gratteri sul Cybercrimine: l’evoluzione del Personale e delle Strategie digitali

Queste organizzazioni, guidate da personaggi storicamente poco competenti nel campo della tecnologia, si sono affidate a professionisti altamente qualificati per rendere la loro presenza nei social media più efficace possibile. Inizialmente la collaborazione vedeva coinvolti hacker da specifici Paesi, ma con il tempo hanno sviluppato una rete di reclutamento globale, creando un tipo di collaborazione gerarchicamente solida. Lo ha raccontato con puntualità il procuratore antimafia di Catanzaro Nicola Gratteri in questi mesi; elementi citati anche ieri a Palermo in un incontro pubblico riguardante il cybercrimine, qui potete apprezzare i dettagli dell’evento.

 

L’uso di Phishing e Ransomware come nuove armi del Cybercrimine

La mafia ha quindi sfruttato i social media per perpetrare diverse forme di truffa, in particolare il phishing e il ransomware. Questi attacchi informatici, che spesso si servono di email collegate ai profili social, sono diventati uno strumento fondamentale nel loro arsenale digitale. L’attacco più redditizio e temuto è il ransomware, che cripta dati di grandi aziende rendendoli inaccessibili, e che solo dietro richiesta di grosse somme di denaro vengono ripristinati. Un fenomeno di cybercriminalità preoccupante e in espansione.

 

La Narrazione Visiva come strumento di Influenza e Potere

Le organizzazioni criminali hanno ormai capito che la chiave del successo nel mondo moderno è la visibilità e oggi i social media sono sicuramente la maggiore fonte di visibilità a livello globale. Nei loro profili utilizzano un linguaggio visivo potente dove inseriscono immagini di ricchezza, potere e agio. In questo contesto nasce la “Google Generation Criminale“. Con piattaforme come Facebook, YouTube, Instagram e TikTok, la comunicazione si è spostata sull’immagine, sul simbolismo e sull’estetica. L’uso di tatuaggi, linguaggio gergale, dialetti e doppi sensi sono tutti strumenti per creare una narrazione potente che attira l’attenzione e promuove la loro immagine.

Attraverso questi canali, la mafia veicola il proprio messaggio di potenza e ricchezza, utilizzando l’estetica del lusso e l’ostentazione per attrarre e influenzare. Questo porta a una confusione tra realtà e finzione per l’osservatore medio, che si lascia influenzare inconsapevolmente.

Un approccio che serve a promuovere un’immagine di lealtà, onore e rispetto, che sono elementi fondamentali nella subcultura mafiosa, anche con hashtag e riferimenti che glorificano specifici criminali e atti criminosi.

 

Le organizzazioni criminali sui Social: una scelta di Visibilità

Abbiamo qui visto come la mafia si è evoluta in un’entità sofisticata che sfrutta la tecnologia e i social media. L’obiettivo ultimo non è soltanto condurre le sue operazioni illecite, ma costruire anche un’immagine pubblica che le serve per mantenere il controllo e l’influenza nella società moderna. La guerra non è più solo nelle strade, ma soprattutto online, dove like e condivisioni diventano armi potenti. In questo nostro approfondimento avevamo visto che sono davvero poche le aziende con brand asset distintivi, putroppo questo non sembra un problema delle organizzazioni criminali.

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