Negli ultimi mesi, molti utenti di X, l’ex Twitter, hanno espresso il loro malcontento riguardo all’esperienza sulla piattaforma. Con l’arrivo di Elon Musk, infatti, X è diventata un ambiente sempre più tossico, caratterizzato da pubblicità invasive e contenuti di bassa qualità, spesso influenzati da visioni politiche specifiche. Nonostante ciò, X rimaneva una delle poche piattaforme con una base di utenti e una comunità di dimensioni considerevoli, rendendo difficile per molti l’idea di abbandonarla.
Tuttavia, le elezioni presidenziali statunitensi di poche settimane fa hanno segnato un punto di svolta: la vittoria di Donald Trump ha spinto molti a cercare un’alternativa a X. La risposta è arrivata da un progetto open-source nato due anni fa, Bluesky, creato da ex sviluppatori di Twitter. In pochi giorni, la piattaforma ha registrato una crescita esplosiva, passando da 14 a 20 milioni di utenti, con un ritmo di adesioni che supera il milione al giorno.
Bluesky: la nuova piattaforma di riferimento per gli ex di X
Bluesky si sta affermando come la nuova piattaforma di riferimento per gli utenti in fuga da X, superando anche Threads, il social network di Meta che ha raccolto 275 milioni di iscritti, ma che, purtroppo, non ha saputo soddisfare appieno le esigenze degli utenti grazie alla sua focalizzazione ridotta su eventi in tempo reale e contenuti brevi. Inoltre, la politica algoritmica di Threads sembra favorire i contenuti clickbait, un problema che Bluesky sembra aver risolto.
Su Bluesky, infatti, l’esperienza utente è decisamente più piacevole: il feed è dominato da persone o gruppi scelti attivamente dagli utenti stessi, evitando l’inondazione di contenuti non desiderati. La piattaforma offre anche una protezione efficace contro troll e malintenzionati, al punto che la maggior parte degli utenti non ha sentito la necessità di utilizzare gli strumenti di blocco.
Jay Graber, CEO di Bluesky, ha dichiarato che l’azienda sta vivendo una crescita straordinaria, con il recente picco di iscrizioni che rappresenta solo uno degli ultimi successi di una serie di miglioramenti. Il progetto di Bluesky, però, non punta a replicare il modello di Twitter: l’obiettivo è trasformare i social media, creando una piattaforma aperta e controllata direttamente dagli utenti. In altre parole, Bluesky vuole essere una versione più trasparente e meno manipolata dei social, una visione che ricorda i primi giorni di internet, quando le piattaforme erano ancora in mano agli utenti.
La piattaforma si basa sul Protocollo At, un sistema open-source che permette agli utenti di modellare la loro esperienza, creando comunità più autentiche e personalizzate. Bluesky sta inoltre esplorando un sistema di moderazione dei contenuti che prevede l’uso del crowdsourcing per garantire standard più elevati e pertinenti alle esigenze della community. Gli utenti, ad esempio, possono scegliere i propri livelli di comfort per quanto riguarda la moderazione, adattando l’esperienza a seconda delle proprie preferenze.
Anche la gestione degli utenti verificati è diversa da quella a cui siamo abituati su altre piattaforme. Su Bluesky, la verifica non è gestita dall’azienda, ma direttamente dalla community. Gli utenti possono, ad esempio, aggiungere il proprio sito web al loro profilo per confermare la loro affidabilità, con esempi come il dominio “.gov” che suggerisce l’autenticità del profilo.
Nonostante la crescita e il successo, Jay Graber sa che le sfide sono ancora molte. Per mantenere un’esperienza utente positiva, il piano è quello di rendere Bluesky così attraente che gli utenti non avranno alcuna voglia di lasciarla. Inoltre, Bluesky punta sulla trasparenza e sull’approccio etico nei confronti della monetizzazione, evitando i tradizionali modelli pubblicitari invasivi.
Il futuro di Bluesky appare promettente, ma la piattaforma dovrà affrontare sfide significative per mantenere il suo impegno a lungo termine. Con un ecosistema sempre più competitivo, Bluesky potrebbe davvero rappresentare il futuro dei social media, creando uno spazio digitale più equo, trasparente e, soprattutto, meno tossico per gli utenti.