Presto l’Intelligenza Artificiale potrebbe sostituirsi ai motori di ricerca, così Google reagisce sviluppando la propria IA
In questi anni l’intelligenza Artificiale (IA) è emersa come una delle tecnologie più influenti nel campo dell’informatica e sta rapidamente cambiando il mondo che conoscevamo. Tanto le grandi aziende del settore quanto le più piccole imprese locali vogliono adottare soluzioni basate sull’IA, evidenziando come questa innovazione sia destinata a rimanere e a trasformare profondamente il nostro modo di interagire con la tecnologia. Il lancio di ChatGPT ha infatti catalizzato un interesse crescente verso l’intelligenza artificiale generativa, un ramo dell’IA capace di creare contenuti. Questa tecnologia ha ottenuto grande successo non solo nella generazione di immagini (come dimostrato da strumenti come Midjourney e Dall-E), ma anche nella scrittura e nella rielaborazione di testi e, adesso, con la ricerca di informazioni. Il fenomeno sta mettendo in difficoltà anche motori di ricerca storici come Google, che viene sempre meno usato per le ricerche.
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L’IA Generativa è la fine del monopolio di Google?
L’IA generativa sta cambiando radicalmente il modo in cui navighiamo sul web, suggerendo un futuro in cui i motori di ricerca tradizionali potrebbero diventare obsoleti. Ad esempio, proprio Google, il leader indiscusso tra i motori di ricerca, potrebbe essere soppiantato da strumenti di intelligenza artificiale che offrono risposte dirette alle nostre domande. In tanti, già oggi, preferiscono rivolgersi all’IA per porre domande o fare ricerche, evitando quello che fino a questo momento era stato un monopolista come Big G. Ironia della sorte, proprio Google negli anni è andata mangiandosi tutti gli altri motori di ricerca, da Yahoo a Virgilio, e ora rischia di subire la stessa sorte. Ovviamente in California hanno preparato le contromisure, ma andiamo con ordine.
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L’efficienza dell’IA nell’offire Risposte dirette
Molti utenti, come accennato, stanno già sperimentando i vantaggi di porre domande direttamente a sistemi come ChatGPT invece di effettuare ricerche su Google. Invece di inserire query generiche, selezionare risultati affidabili e leggere intere pagine web, gli utenti possono ottenere risposte immediate e precise dalle IA, risparmiando tempo e fatica.
Per esempio, per le elezioni europee appena terminate, in molti han fatto una domanda su ChatGPT riguardante le differenze tra il Consiglio Europeo e il Consiglio dell’Unione Europea, ottenendo così una risposta chiara e schematizzata: un metodo di consultazione più efficiente rispetto alla ricerca su Google. Così soprattutto i più giovani stanno abbandonando il tradizionale motore di ricerca per interrogare direttamente ChatGPT.
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Le sfide dell’IA: dai limiti dell’accuratezza ai dubbi sulla sostenibilità
Nonostante l’efficacia delle risposte fornite dalle IA, esiste il rischio di errori o informazioni inventate. Questo rappresenta un problema significativo che richiederà soluzioni adeguate. Inoltre la responsabilità delle risposte e la nostra crescente dipendenza dall’IA sollevano questioni etiche e pratiche sulle quali il dibattito pubblico è più vivo che mai.
Un altro aspetto critico è la sostenibilità dell’IA. Il funzionamento di queste tecnologie richiede ingenti quantità di energia. Ad esempio, si stima che ChatGPT consumi oltre 500.000 kWh al giorno, un consumo elevato che potrebbe rendere necessario l’utilizzo di nuove fonti di energia, come i micro reattori nucleari proposti da Sam Altman di OpenAI.
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Il futuro dei servizi basati su Intelligenza Artificiale
La sostenibilità economica e ambientale dell’IA è una questione aperta. Sebbene attualmente molte interazioni con le IA siano gratuite, in futuro potrebbe essere necessario adottare modelli di pagamento per coprire i costi elevati. Google, ad esempio, sta valutando l’introduzione di opzioni a pagamento per l’integrazione dell’IA nei suoi servizi. Ma di soluzioni a pagamento trmaite abbonamenti e “crediti” ne esistono già centinaia.
Siamo quindi in una fase di transizione, in cui i motori di ricerca tradizionali potrebbero essere sostituiti, ma non senza affrontare sfide significative. L’adozione su larga scala delle IA richiederà soluzioni innovative e sostenibili per garantire che possano continuare a evolversi e offrire benefici agli utenti.
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L’arma di Google è l’intelligenza artificiale Gemini
Google prova a combattere ChatGPT con le sue stesse armi, ovvero con l’intelligenza artificiale Gemini, da poco approdata anche in Italia. Sullo smartphone è ora possibile digitare, parlare o aggiungere un’immagine a seconda delle esigenze. Ognuna di questa funzionalità si trova su Google Assistant. Google ha investito parecchio (200 milioni, pare) per proporre la sua versione di IA, una rivoluzione da parte dello storico motore di ricerca che, però, in un certo senso conferma come probabilmente i motori di ricerca sono diventati quasi pensionabili in un presente fatto dalle intelligenze artificiali. Ma se l’IA dovesse cambiare anche il modo in cui cerchiamo le informazioni, quale sarà la prossima nostra abitudine che vedremo stravolta?