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Ecco come ChatGPT-4 può aiutarti a vendere e a fare consulenza.

informazioni sulle AI

Quello che devi sapere su ChatGPT-4: le informazioni sulle AI (o IA, le Intelligenze Artificiali) che ti aiuteranno nel lavoro da agente di commercio.

C’è molto entusiasmo riguardo le novità introdotte dalle intelligenze artificiali e in particolare dalla versione GPT di OpenAI, arrivata alla sua quarta versione (ChatGPT-4). Nella giungla di informazioni riguardo le AI, vediamo come queste risultino già utili a chi pratica consulenza e vendita, ovvero agli agenti di commercio.

Piccola premessa: per ragioni di spazio parleremo qui (e solo parzialmente) di ChatGPT e in generale delle AI di generazione testo “da testo”, ma è importante avere presente che già esistono molti altri tipi di AI, come quelle in grado di generare testo da immagini, o immagini da testo, o ancora NFT, 3D, disegni, fotografie, audio, interi video… E molto, molto altro.

 

Quello che fanno gli altri con chatGPT e le diverse AI di testo.

Da quando ci ha “concesso” un’intervista, solo pochi mesi fa, ne abbiamo viste di tutti i colori. ChatGPT da allora ha lanciato una versione (la 3.5) a pagamento, con un unico abbonamento “Plus” da 20 dollari al mese. Poche settimane dopo è sbarcata anche (per ora solo per gli utenti abbonati) la versione GPT-4, che sì è leggermente più lenta, ma anche enormemente più complessa. Intorno c’è di tutto. Dalle improvvisate guide a pagamento create da improbabili “guru del GPT”, ai risultati effettivamente straordinari, raggiunti in diversi mercati, che sono stati raccolti e raccontati dai giornali di tutto il mondo.

Tra chi lo adotta con entusiasmo ci sono player enormi, come Morgan Stanley che lo sta implementando su migliaia di collaboratori; ma anche singoli sviluppatori in grado così di generare codici in tempi rapidi. L’utente Twitter “Skirano” per esempio ci ha fatto un gioco, in pochi secondi, al primo tentativo e con sole tre domande (tecnicamente “prompt”).

Ci sono invece tanti che usano GPT senza capire cosa sia, confondendo questo strumento con Google o con una sorta di assistente in carne e ossa. Gli stessi media hanno rilanciato allarmismi e improbabili esperimenti volti a dimostrare la “bontà” o la “cattiveria” di quello che, è bene ricordarlo, rimane uno strumento tecnologico.

 

ChatGPT-4 Sam Altman
Sam Altman, CEO e co-fondatore di OpenAI, intervistato da Lex Fridman nel suo popolare podcast

 

Trattare le AI come esseri umani non è molto utile.

Su limiti etici e pericoli intrinsechi presenti in ChatGPT il primo a lanciare un pesante monito è lo stesso CEO di OpenAI. In questa lunga e recente intervista Sam Altman ne mette in luce imperfezioni e limiti, invitando gli utenti a un uso più accorto e consapevole. Siamo in una fase di passaggio e bisogna abituarsi a interagire con questa nuova generazione di macchine.

Invece vista anche la “naturalezza” delle risposte, molte persone usano questa AI come fosse uno psicologo, altri ci si confrontano su domande esistenziali, dal sapore filosofico, altri ancora lo interrogano con percorsi logici volti a rendere fumose o “sbagliate” le risposte. Così si moltiplicano gli screenshot condivisi con l’ambizione di dimostrare quanto questo strumento sappia dimostrarsi “simpatico”, “stupido”, “sensibile”, “crudele, “ironico”, come fosse un essere umano.

Del resto se pure sembra incapace di elaborare la più semplice operazione matematica, è al contempo in grado di leggere, analizzare e restituire lunghi e complessi testi tecnici; ci mette pochi istanti. Nell’uso costante e sperimentando ci si accorge poi delle tante “chiavi” che si possono usare, dei trucchi che ci aiutano a ottenere quello che stavamo cercando. Di elenchi ne son pieni i blog di settore e i gruppi di discussione dedicati.

Qui abbiamo raccolto un po’ di prompt, chiedendo spunto alla stessa intelligenza artificiale e scartando i risultati che non hanno restituito risultati soddisfacenti.

 

 

Elenco breve di prompt utili

  1. “Descrivi” o “spiega” un concetto o un argomento specifico.
  2. “Dai un esempio di” un concetto o un argomento specifico.
  3. “Confronta e contrasta” due o più concetti o argomenti.
  4. “Analizza” un testo o altro.
  5. “Fai una previsione su” un evento futuro o una tendenza.
  6. “Dai il tuo parere” su un argomento specifico.
  7. “Sviluppa” un’idea o un progetto.
  8. “Indica” i vantaggi e gli svantaggi di un’azione o di una scelta.
  9. “Rispondi” a una domanda specifica.
  10. “Sintetizza” un testo o un concetto complesso.
  11. “Riassumi” un evento o un processo.
  12. “Descrivi” un’immagine o una scena.
  13. “Crea” un elenco di suggerimenti o consigli su un argomento specifico.
  14. “Classifica” o “ordina” una serie di elementi in base a un criterio specifico.
  15. “Interpreta” un testo o un evento.
  16. “Sostieni” o “contrasta” un’idea o un’opinione.
  17. “Rifletti” su un’esperienza, un’emozione o un’idea.
  18. “Predici” le conseguenze di un evento o di una decisione.
  19. “Offri soluzioni” a un problema specifico.
  20. “Illustra” un concetto o un processo con un diagramma o un’immagine.
  21. “Fai una lista” di pro e contro su un argomento specifico.
  22. “Difendi” o “attacca” una posizione o un’idea.
  23. “Descrivi” un prodotto o un servizio e le sue caratteristiche principali.
  24. “Paragona” due o più prodotti o servizi.
  25. “Descrivi” un processo o una procedura.
  26. “Fornisci” esempi di situazioni in cui un determinato concetto o processo si applica.
  27. “Agisci come” un professionista o una persona.
  28. “Rispondi come se” avessi determinate caratteristiche o ti fosse accaduto qualcosa.

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Risulta particolarmente utile continuare a scambiarsi informazioni nella fase di costruzione dell’output che andiamo cercando. Uno dei modi per farlo è chiedere all’AI: “prima di rispondermi fammi però 5 domande la cui mia risposta ti aiuterà a darmi un risultato più preciso”. Un altro modo è portargli esempi e aggiungerli alla domanda, così che abbia maggiori dati da elaborare. A tal proposito in ogni singola chat è possibile “educare” le macchine, caricando informazioni sulle AI e dati che le possono utili a costruire l’output che andiamo cercando.

 

informazioni sulle AI
Un esempio di interazione con ChatGPT-4 per ricavare una possibile strategia di marketing

 

La potenza di un assistente diverso dagli umani.

Questo strumento è quindi utile per tutta una serie di attività che vanno dal campo medico a quello legale, dall’assistenza a chi ha alcune disabilità alle attività di monitoraggio e di polizia, fino alle migliaia di risvolti positivi (e negativi) che può avere nel campo dall’istruzione.  Ma come può essere utile a chi si occupa, per fare l’esempio che qui ci interessa, nel campo della vendita?

Principale elemento da tenere sempre presente: l’intelligenza artificiale ha bisogno di quella umana. Dalla qualità e quantità di input, ovvero dalle domande che gli facciamo, otterremo output (risposte) di qualità simile.

Vuoi rendere più formale, o informale, una email? Ti serve scrivere con un linguaggio più o meno tecnico? Hai bisogno di riassumere un testo lungo, o fare una traduzione? ChatGPT-4 è l’ideale per la consulenza e per vendere, perché aiuta in ogni processo, dal più piccolo e semplice al più lungo e complesso.
Offre consigli, suggerisce spunti, legge quanto prodotto e integra, sostituisce, elimina, riassume o espande su richiesta. Diventa un giocatore al servizio della squadra, partecipando alle varie fasi dei diversi progetti, con tutti i suoi limiti, ma anche tutte le sue potenzialità.

In questo senso è utile alternare la versione GPT-4 a quella 3.5, per poter sfruttare al massimo i diversi output, confrontarli, riordinarli.
Fondamentale anche continuare a formarsi e informarsi. I suggerimenti raccolti da altri e i gruppi di discussione a riguardo sono fondamentali a questo scopo.

 

 

Non venderà al nostro posto, però ci aiuterà a farlo.

Stando alle informazioni che abbiamo sulle intelligenze artificiali, chi teme di perdere il proprio posto di lavoro può dormire sonni tranquilli. Molte professioni si evolveranno, cambieranno, vedranno il sostegno e l’assistenza delle AI che diventeranno sempre più centrali, ma che continuano a non essere in grado di fare nulla senza la mediazione dell’intelligenza umana. L’umano seleziona i dati da darle in pasto, poi sempre l’umano seleziona i dati in uscita dalla macchina.

In questo senso è tutta da dimostrare la tesi che vorrebbe questi strumenti in grado di “diminuire la quantità” di lavoro. Più evidente invece la loro capacità di aumentare la qualità del lavoro, che però passa appunto per ulteriori processi, quelli di interazione con la stessa AI.

 

 

Nota a margine: le informazioni sulle AI di fronte alla legge italiana

Chat-GPT4 viola il diritto d’autore? L’argomento è dibattuto e la situazione a riguardo non è perfettamente inquadrabile e definibile neanche per gli addetti ai lavori. Data la natura stessa dello strumento e le diverse legislazioni nazionali al momento le “regole d’ingaggio” rimangono molto discrezionali. Lo scorso mese però, in questo articolo, il Sole24Ore sintetizzava così: “per le leggi italiane […] i sistemi di intelligenza artificiale sono privi di personalità giuridica e in quanto tali non possono essere riconosciuti come inventori, venendo così meno le condizioni affinché venga stabilita la brevettabilità di un’opera.”

Del resto, se usato come abbiamo visto, la paternità dei risultati non può essere messa in discussione. Perché quando ogni contributo è alla fine originale, completamente “tuo”, rientra in un contesto non sanzionabile.

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Team Comunicazione
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