Nella comunicazione contemporanea, caratterizzata dal consumo veloce dei contenuti online, è importante avere una Brand Identity di impatto e il cuore di una Identità Visiva efficace è sicuramente rappresentato dal Logo aziendale.
Molte aziende, soprattutto medio-piccole, spesso trascurano questo elemento chiave della propria Immagine. Di conseguenza si ritrovano con loghi molto vecchi e improvvisati, realizzati da mani inesperte o prodotti in fretta e furia senza uno studio approfondito e mirato.
Eppure, un Logo non è per sempre. Rinnovare la propria Brand Identity è una prassi comune che adottano moltissime aziende, grandi e piccole. In questo articolo cerchiamo di capire se e quando conviene fare questa operazione.
Perché si cambia un Logo aziendale?
Come abbiamo già sottolineato, sono tante le aziende che hanno cambiato, anche più di una volta, il loro logo. Anche se non esiste una regola fissa o un lasso di tempo preciso entro cui modificare un Logo, ci sono almeno quattro casi per cui un’azienda potrebbe avere necessità di farlo.
1) Stare al passo con i tempi
A seconda del settore o del target di pubblico, una azienda che vuole restare competitiva e moderna deve pensare a questa possibilità. La comunicazione digitale viaggia a ritmi veloci e il modo in cui si usano parole, immagini, forme e colori continua a cambiare.
In questo contesto, trovare il modo giusto con cui mantenere aggiornata e fresca la propria Identità Visiva non è facile. Infatti bisogna saper interpretare i vari trend e riconoscere quando ci può essere il momento opportuno di fare una mossa così importante.
ESEMPIO1: MasterCard aggiorna periodicamente il proprio Logo per avere una immagine aziendale sempre moderna.
2) Rilanciarsi sul mercato
In questo caso, si ricorre a una vera e propria strategia di ReBranding. Il ReBranding è il processo di cambiamento strategico della Brand Identity di un’azienda. Questo può comprendere la scelta di cambiare nome, logo, identità visiva o strategia di comunicazione da parte di un brand già consolidato nel mercato, creando un’identità differenziata e modificando eventualmente il posizionamento dell’azienda stessa.
Un tipo di ReBranding “proattivo” può mettere un’azienda nelle condizioni di migliorare la propria immagine, favorire un processo di crescita aziendale oppure dare il via ad una strategia per innovare, ampliarsi a nuovi mercati o rafforzare la propria posizione.
ESEMPIO2: Enel abbraccia la nuova filosofia “Open Power” in un percorso di espansione e rinnovamento.
3) Acquisizioni, fusioni o scissioni
Quando una azienda si trova di fronte a modifiche strutturali del proprio assetto e organizzazione, come appunto in prossimità di acquisizioni, fusioni o scissioni, un cambio d’immagine sarà spesso di importanza vitale. Ognuno di questi scenari presenta necessità diverse e il restyling aziendale avrà di conseguenza diverse caratteristiche.
Ad esempio, nel caso di fusione tra due aziende, spesso la scelta porta a conservare parte dell’immagine di entrambe, mentre nel caso di acquisizioni è assai comune – e preferibile – dare priorità all’immagine dell’azienda che sta acquistando l’altra. A prescindere dalle scelte visive, per essere efficace e sentito il restyling dovrà combinare al meglio i valori e la storia di tutte le realtà coinvolte.
ESEMPIO3: Unipol e Gruppo SAI si fondono dando vita a UnipolSai.
4) Cattiva reputazione
L’ultimo caso è quello della Bad Reputation. Per quanto sia una situazione in cui una azienda non vorrebbe mai trovarsi, purtroppo può capitare e va affrontato con attenzione. Quando la reputazione e il buon nome di una azienda vengono compromessi a causa di scelte operative sbagliate (di marketing, gestione, produzione) o per il coinvolgimento in faccende “scomode” (come fallimenti, rapporti con personaggi controversi, ecc), la necessità di un ReBranding molto più radicale è spesso la strada da percorrere.
Fondamentale è che, oltre al cambiamento di immagine, ci sia anche un cambiamento profondo e coerente dell’azienda stessa. Così facendo, il ReBranding nel lungo periodo sarà visto come una operazione sincera e non solo di facciata.
ESEMPIO4: La squadra di Baseball di Cleveland cambia nome, mascotte e immagine per rispetto verso la comunità dei Nativi Americani.
Cambiare logo aziendale sì, ma in modo consapevole
Rinnovare il proprio Logo rappresenta sicuramente un’opportunità per molte aziende, a seconda dei casi e delle motivazioni alla base di questa scelta. Tuttavia, la decisione di effettuare un ReBranding deve essere sempre presa in modo consapevole. Può infatti anche capitare che un cambiamento abbia effetti negativi, contrari a quelli sperati.
Per questo motivo, è fondamentale rivolgersi a professionisti del settore, i quali sono in grado di accompagnare una azienda in un percorso più completo di analisi, comprensione e valutazione. Rinnovare la propria immagine aziendale dovrebbe sempre partire dalla definizione di una strategia che sostenga tale cambiamento, attraverso una profonda riflessione sulla storia, i valori e il credo aziendale, nonché un’analisi della percezione che il pubblico ha del brand in questione.
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